Day 1
Il sole sorge sul National Youth Center e i tre italiani che hanno dormito lì si ritrovano a commentare l'accomodation.
Solo ITA2 risulta in grado di esprimere compiutamente l'attonimento. Impossibile riferire la sua corposa descrizione del degrado, che pervade principalmente gli aspetti spaziale, logistico, sanitario, tecnico e deontologico. Già la sera precedente ITA4 aveva evidenziato le problematicità del luogo individuando gli unici cessi agibili solo nel corridoio contiguo.
Il bagno rivela inoltre interessanti sorprese, quali un sensore che, attivato, riproduce ad alto volume gorgheggi d'acqua per coprire i rumori delle funzioni biologiche. Informatone, ITA2 viene ulteriormente spiazzato dal contrasto tra la qualità dell'alloggio e l'ipocrisia dell'accorgimento.
Tuttavia, la fame chiama e i tre seguono la folla per raggiungere il luogo della colazione. Anche il pasto richiede grandi virtù di adattamento e i nostri eroi faticano a trovare cibo con cui sfamarsi. Lì fanno conoscenza con il team ESP, con cui si lamentano dell'umidità e del conseguente caldo insopportabile.
Ma ormai è giunto il momento di depositare cellulari e dispositivi elettronici, preceduto dagli estremi saluti ai cari. Gli organizzatori sono molto fiscali e ITA4 si vede costretto a correre in camera per recuperare e depositare anche gli auricolari bluetooth.
In cambio ricevono i gadget IPhO, tra cui una borraccia termica che, una volta riempita di ghiaccio, verrà spesso utilizzata per rinfrescarsi.
Finalmente i contestants incontrano la loro guida, che parla italiano! Quindi si dirigono alla cerimonia di apertura, che si prospetta densa di emozioni.
Tuttavia il tricolore di ITA2 è rimasto in camera e l'unica bandiera a disposizione è quella più piccola nello zaino di ITA5. ITA4 è molto dubbioso, ma alla fine i tre sfilano orgogliosi sfoggiando i colori italiani.
Dopo la sfilata, la cerimonia prosegue con una gradita esibizione musicale e con una dimostrazione di karate, che però lascia ITA2 piuttosto perplesso.
Il caldo continua a opprimere i nostri avventurieri, tanto che ITA2 trova in quel territorio la perfetta definizione di "
locus torridus", in risposta al tentativo di ITA4 di dirlo "
locus amoenus".
Unico sollievo il parco lì vicino dove, con una guida suppletiva, visitano un tempio shintoista e svolgono riti tradizionali.
Il tanto atteso incontro sull'utilizzo delle calcolatrici arriva, ma si rivela così banale e superfluo che ITA5 ne approfitta per recuperare un po' di sonno perduto.
Quando l'organizzazione distribuisce alcune calcolatrici affinché gli studenti acquisiscano confidenza con le stesse, ITA4 viene nominato capitano così che vada a ritirare quella per i nostri. La scelta si rivela ottima: egli regala uno splendido momento quando si volta gesticolando più che italianamente alla notizia dell'esaurimento dei dispositivi.
La cena, come il pranzo, risulta di qualità superiore alla colazione, sebbene comunque molto scarsa.
La giornata si conclude con una sessione di socializzazione con i team CHE e SVK caratterizzata dalla presenza del cioccolato che gli elvetici hanno offerto a chiunque. I tre hanno modo di conoscere CHE4, romano infiltrato nel team svizzero. La conversazione, inevitabilmente, verte su stereotipi e modi di dire italiani.
Ma ecco: ITA1 e ITA3 si ricongiungono al resto del team e non esitano a raccontare le loro avventure. Finalmente al completo, i nostri eroi si concede un po' di riposo prima di un giorno importante.
Anche questa pagina di diario è costellata di domande...

Qual è l'albedo della cintura di karate di ITA2?

Quali strumenti sa suonare CHE4?

Si abitueranno mai al cibo della mensa?