Ventilata contrazione delle lunghezze in RR
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Amici, come ben sapete, in Relatività ristretta si afferma che, lungo l'asse del moto di un qualsiasi corpo, la materia di cui questo è composto si accorcia: c.d. contrazione di Lorentz-FitzGerald (specie di ques'ultimo). Ora, io non so se, lungo il moto (si sta parlando di velocità teoriche e altissime), vi sia effettivamente una contrazione della materia; tuttavia, anche se vi fosse, non ne conosciamo la dimensione e nulla ha a che vedere con la sopraddetta contrazione di Lorentz-FitzGerald il cui valore corrisponderebbe al Fattore (di pari valore di quello del Tempo). Un esperimento mentale, semplicissimo sfata l'assunto protorelativistico; fu un esperimento opposto in un convegno a Matera, dove erano presenti eminenti fisici: Vespe, Giorello, Iuele, ecc.
Se avete piacere se ne parla. Ma, lo ripeto, sempre e a qualcuno il tema piace davvero. Altrimenti (se non no almeno un mezzo riscontro), taccio.
Ah, l'sperimento, tranciante, insuperabile, abbisogna solo di due-tre righe esplicative: veramente due o tre.
Abbracci
Nani
Se avete piacere se ne parla. Ma, lo ripeto, sempre e a qualcuno il tema piace davvero. Altrimenti (se non no almeno un mezzo riscontro), taccio.
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR
Mi hai incuriosito. Qual è l'esperimento mentale di cui parli?
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR
Grazie, Amico Luca. Ecco l’esperimento.
Due astronavi si muovono di m.l.u. a bassa velocità e in fila indiana (una dietro l’altra). Insomma, è come se si trattasse di una sola nave, con la sola differenza che sono separate dalla distanza di 1 solo metro ; in altri termini, sono in perfetta quiete relativa. Carlo, che sta alla coda della prima, allungando il braccio riesce a dare la mano a Vera, che tende la mano stando alla testa della seconda.
Ebbene, questa realtà sarà sempre presente a ogni velocità delle due navi: anche quando avranno raggiunto una velocità prossima a C. Se così non fosse, verrebbero inficiati un postulato essenziale della RR e lo stesso principio di Galileo: ossia l’impossibilità dei soggetti (i due piloti delle navi, Carlo e Vera) che stanno nel sistema di accorgersi del moto di quest'ultimo (ovviamente, si sta parlando di impossibilità avulsa dall'uso di strumenti ecc.).
Ciò significa che la distanza tra le navi è rimasta identica (la testa della seconda non è andata indietro).
Ciao
Navi (non Nanì)
Due astronavi si muovono di m.l.u. a bassa velocità e in fila indiana (una dietro l’altra). Insomma, è come se si trattasse di una sola nave, con la sola differenza che sono separate dalla distanza di 1 solo metro ; in altri termini, sono in perfetta quiete relativa. Carlo, che sta alla coda della prima, allungando il braccio riesce a dare la mano a Vera, che tende la mano stando alla testa della seconda.
Ebbene, questa realtà sarà sempre presente a ogni velocità delle due navi: anche quando avranno raggiunto una velocità prossima a C. Se così non fosse, verrebbero inficiati un postulato essenziale della RR e lo stesso principio di Galileo: ossia l’impossibilità dei soggetti (i due piloti delle navi, Carlo e Vera) che stanno nel sistema di accorgersi del moto di quest'ultimo (ovviamente, si sta parlando di impossibilità avulsa dall'uso di strumenti ecc.).
Ciò significa che la distanza tra le navi è rimasta identica (la testa della seconda non è andata indietro).
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR
Nel sistema di riferimento solidale con le astronavi e gli astronauti non c'è mai contrazione della distanza fra i due mezzi, poichè in questo sistema la punta dell'astronave dietro e la coda dell'astronave avanti sono ferme, e per questo motivo gli astronauti non si possono accorgere dell'eventuale moto relativo fra loro e un altro sistema di riferimento. In un sistema in cui, invece, le due astronavi stessero procedendo con la stessa velocità (vettoriale), allora si misurerebbe la contrazione della distanza fra le navicelle.
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR
Luca, stai approdando a tematiche differenti e frustranee rispetto a quello centrale.
Permettimi questa domanda: se due astronavi in fila indiana passano a velocità 0.9 C, tu, dalla Terra, le vedi o no contratte di un valore di circa 2.29 ? Una volta che mi avrai detto se sì o no, concludiamo con Vera e Carlo.
Permettimi questa domanda: se due astronavi in fila indiana passano a velocità 0.9 C, tu, dalla Terra, le vedi o no contratte di un valore di circa 2.29 ? Una volta che mi avrai detto se sì o no, concludiamo con Vera e Carlo.
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR
Non capisco perchè avrei scritto cose non inerenti al discorso principale. Comunque, approssimando, come si fa solitamente, il mio sistema di riferimento solidale a quello della Terra con un sistema inerziale, sì, vedendo passare le astronavi ne vedo le lunghezze proprie, parallele alla direzione del moto, e la distanza relativa propria (cioè misurata in sistema dove esse siano a riposo) ridotte del valore che hai scritto, o più precisamente del valore , in accordo con la teoria della Relatività Ristretta.
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR
Benissimo. E la distanza che separa le due astronavi in fila indiana, come la vedi? Sempre di 1 metro (mettiamo) della partenza o anch'essa contratta e dunque diventata di circa 43,6 centimetri metri?
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR
Vedo anch'essa contratta, e dunque, se un metro è la sua lunghezza a riposo, la misuro lunga circa 43,6 cm.
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR
Ci siamo!
La contrazione, dunque, è solo esito di calcoli eseguiti da altro sistema di riferimento rispetto a quello inerziale. Ma ciò significa, appunto, che i risultati ottenuti sono frutto di semplici misurazioni eseguite “ab esterno”. Lorentz e FitzGerald, invece , affermavano che è proprio la materia a contrarsi oggettivamente con la velocità: invero, qualcuno lo pensa tuttora.
La contrazione, dunque, è solo esito di calcoli eseguiti da altro sistema di riferimento rispetto a quello inerziale. Ma ciò significa, appunto, che i risultati ottenuti sono frutto di semplici misurazioni eseguite “ab esterno”. Lorentz e FitzGerald, invece , affermavano che è proprio la materia a contrarsi oggettivamente con la velocità: invero, qualcuno lo pensa tuttora.
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR
Nell'esperimento mentale di cui stiamo parlando entrambi i sistemi di riferimento, sia quello dell'osservatore a Terra, sia quello solidale alle astronavi, sono inerziali. A quale ti riferisci dicendo "quello inerziale"?
In ogni caso, la contrazione non è solo frutto di calcoli, nel sistema dell'osservatore a Terra è un fenomeno reale. Egli, misurando la distanza tra le due astronavi, ottiene realmente il valore di circa 43,6 cm.
Sì, la contrazione si misura solo in un sistema rispetto al quale le navicelle siano in moto, quale potrebbe essere l'osservatore sulla Terra o anche un terzo astronauta che cammina dalla coda alla testa di una delle due astronavi.
Cosa significa "oggettivamente" qui? La contrazione è reale nel sistema dell'osservatore a Terra. Per lui, gli atomi che costituiscono le navicelle sono effettivamente più vicini lungo la direzione del moto di quanto non risultino essere nel sistema di Carlo e Vera.
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