Una curiosità: come è stato possibile calcolare la massa dei pianeti del sistema solare? Ancora, come viene valutata la massa dei pianeti extrasolari?
Grazie
Curiosità astronomica
Re: Curiosità astronomica
La massa dei pianeti del sistema solare la si può stimare sapendo la loro distanza dal Sole (che è misurabile tramite parallasse diurna o con altri metodi) ed il tempo che ci mettono i loro satelliti a girarci intorno. Prova a sviluppare tu questa idea.
Per i pianeti extrasolari penso si usino soprattutto tecniche fotometriche e che fare delle stime sia molto più difficile (cioè si ottengono valori molto meno precisi), ma non sono sicuro.
Per i pianeti extrasolari penso si usino soprattutto tecniche fotometriche e che fare delle stime sia molto più difficile (cioè si ottengono valori molto meno precisi), ma non sono sicuro.
"Per un laser, si passa da temperature positive a temperature negative non passando attraverso 0 K, ma passando attraverso l'infinito!" (cit.)
"Perché dovremmo pagare uno scienziato quando facciamo le migliori scarpe del mondo?" (cit.)
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Re: Curiosità astronomica
Che io sappia la luminosità di un corpo celeste è calcolabile in base alla sua magnitudine relativa e dalla sua posizione nello spettro luminoso (da cui si trovano altre info come l'età e la composizione). Da queste informazioni si può dare una stima delle dimensioni di una stella (bisogna infatti ricordarsi che NON si è spesso in grado di misurare direttamente il diametro di una stella dato che esso è assolutamente evanescente rispetto alla volta celeste, e occorrono strumenti di altissima precisione che comunque non sempre valgono, soprattutto per le stelle più piccole e per le più distanti).
Da ciò penso che una diminuzione di luminosità periodica e di un certo valore (sto facendo ipotesi) possa voler dire la presenza di un pianeta in orbita attorno alla stella, ma prima di dirlo gli astronomi faranno sicuramente tantissime verifiche calcoli e useranno metodi che a noi (o meglio a me) poveri ignoranti non sono dati sapere .
Preciso che ciò che ho detto può essere sbagliato in toto. Se vuoi approfondire ti consiglio un libro molto interessante, che non è facile facile (insomma non è uno di quei libri divulgativi stile alcuni di Hawking: la Matematica necessaria c'è...) ma non è neppure molto tecnico, ed è tutto sommato di immediata comprensione: "Le origini e l'evoluzione dell'Universo" di Giancarlo Cavalleri.
Da ciò penso che una diminuzione di luminosità periodica e di un certo valore (sto facendo ipotesi) possa voler dire la presenza di un pianeta in orbita attorno alla stella, ma prima di dirlo gli astronomi faranno sicuramente tantissime verifiche calcoli e useranno metodi che a noi (o meglio a me) poveri ignoranti non sono dati sapere .
Preciso che ciò che ho detto può essere sbagliato in toto. Se vuoi approfondire ti consiglio un libro molto interessante, che non è facile facile (insomma non è uno di quei libri divulgativi stile alcuni di Hawking: la Matematica necessaria c'è...) ma non è neppure molto tecnico, ed è tutto sommato di immediata comprensione: "Le origini e l'evoluzione dell'Universo" di Giancarlo Cavalleri.
Re: Curiosità astronomica
Grazie a tutti per le vostre risposte... Si tratta della mia prima domanda in assoluto sul forum e dunque non sono molto pratico, ma provo comunque a rispondere alla proposta di Pigkappa.
Uguagliando forza centripeta e forza di attrazione gravitazionale, dopo qualche sostituzione algebrica, si ottiene la terza legge di Keplero:
T^2 = 4π^2 . R1^3/GM1 ove R1 e M1 sono, rispettivamente, la distanza media del satellite dal pianeta e la massa del pianeta. Quindi misurati con i telescopi T e R1 si può determinare M1. Tuttavia, il mio problema era un altro: infatti mi interesserebbe (guarda a caso ) la massa di Mercurio, che non ha satelliti. Come sapeva Newton la massa di pianeti come Mercurio o Venere? In altre parole, storicamente come si è arrivati a saperla?
Uguagliando forza centripeta e forza di attrazione gravitazionale, dopo qualche sostituzione algebrica, si ottiene la terza legge di Keplero:
T^2 = 4π^2 . R1^3/GM1 ove R1 e M1 sono, rispettivamente, la distanza media del satellite dal pianeta e la massa del pianeta. Quindi misurati con i telescopi T e R1 si può determinare M1. Tuttavia, il mio problema era un altro: infatti mi interesserebbe (guarda a caso ) la massa di Mercurio, che non ha satelliti. Come sapeva Newton la massa di pianeti come Mercurio o Venere? In altre parole, storicamente come si è arrivati a saperla?
Re: Curiosità astronomica
A tal proposito si vedano anche i problemi Olifis nº3/2003 e nº2/2001 che presentano proprio le situazioni descritteGauss91 ha scritto:Che io sappia la luminosità di un corpo celeste è calcolabile in base alla sua magnitudine relativa e dalla sua posizione nello spettro luminoso (da cui si trovano altre info come l'età e la composizione). Da queste informazioni si può dare una stima delle dimensioni di una stella (bisogna infatti ricordarsi che NON si è spesso in grado di misurare direttamente il diametro di una stella dato che esso è assolutamente evanescente rispetto alla volta celeste, e occorrono strumenti di altissima precisione che comunque non sempre valgono, soprattutto per le stelle più piccole e per le più distanti).
Da ciò penso che una diminuzione di luminosità periodica e di un certo valore (sto facendo ipotesi) possa voler dire la presenza di un pianeta in orbita attorno alla stella.
Quando il temperamento originario prevale sulla cultura si è rozzi; quando la cultura prevale sul temperamento originario si è pedanti. Quando la cultura e temperamento si equilibrano, allora si è superiori. (Kong Qiu)