Slitta e urto

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Falco5x
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Slitta e urto

Messaggio da Falco5x » 6 feb 2009, 16:21

Mi sono inventato questo esercizio che mi sembra piuttosto carino, e ve lo propongo.

Immagine

Una slitta di massa M = 2m (v. figura) può scivolare senza attrito su un piano orizzontale.
Un punto materiale di massa m viene lasciato cadere sul lato inclinato a 45° della slitta, impattando nel punto P. Dopo tale impatto il punto materiale rimbalza senza fare attrito e in modo completamente elastico, esegue una traiettoria e cade sul punto Q.
Supposte note le lunghezze h, si chiede di calcolare l’altezza di caduta z.

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Rigel
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Re: Slitta e urto

Messaggio da Rigel » 6 feb 2009, 22:18

Provo a risolverlo.
Nell'urto si conservano l'energia e la quantità di moto orizzontale (ma non quella verticale):


Dove è la velocità iniziale del punto materiale, quella dopo l'urto e quella del piano dopo l'urto. Risolvendo le due equazioni si ottiene:


Dopo l'urto il punto ha una velocità puramente orizzontale e percorre una distanza pari a rispetto a un sistema di riferimento solidale col piano inclinato. Il tempo di volo è uguale al tempo di caduta:

Rispetto al piano il punto si muove con velocità relativa e si può scrivere:



Spero che non ci siano errori.

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Re: Slitta e urto

Messaggio da Falco5x » 6 feb 2009, 23:51

Rigel ha scritto:Dopo l'urto il punto ha una velocità puramente orizzontale
Riporto solo quello che nella tua discussione mi pare il punto più debole e contestabile.
Se la slitta (cioè il piano inclinato) rimanesse ferma dopo l'urto, siamo tutti d'accordo che il rimbalzo avverrebbe con velocità iniziale puramente orizzontale. E questo si spiegherebbe mettendo insieme la conservazione di quantità di moto in senso tangenziale alla superficie di impatto (perché non c'è attrito) con la conservazione dell'energia del corpo (perché l'urto è elastico).
Qui però le cose sono un tantino più complicate, perché l'energia non viene restituita tutta al corpo, ma un po' ne viene utilizzata per muovere la slitta. Come dire che questo fatto fa perdere la proprietà di uguaglianza dell'angolo di rimbalzo rispetto a quello di incidenza. Senza addentrarci in formule, anche ragionando solamente d'intuito riconoscerai che se la slitta fosse molto leggera il grave continuerebbe a cadere deviando poco dalla verticale. Se al limite la slitta avesse massa zero il grave cadrebbe proprio seguendo la verticale, ignorando la slitta e facendola schizzare via al suo passaggio.
Dicevo che il problema è "carino" proprio nel senso che non è così immediato da risolvere.

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Re: Slitta e urto

Messaggio da CoNVeRGe. » 9 mar 2009, 21:43

mi servirebbe una relazione tra la componente verticale e quella orizzontale della massa m appena dopo l'urto..

ne ho azzardata una ma non son affatto convinto che sia giusta:
-la massa è sottoposta per un istante ad una forza vincolare F che agisce in direzione 45° rispetto all'orizzontale..
-le componenti sugli assi x e y di tale forza sono identiche e dunque ho eguagliato le variazioni del vettore quantità di moto della massa delle due componenti:

giungendo ad un valore di z:

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Re: Slitta e urto

Messaggio da pascal » 9 mar 2009, 22:43

Non ho controllato i calcoli, ma trovai lo stesso risultato di z = 25 h / 24, imponendo:
• la conservazione dell’energia di m tra l’istante iniziale e un momento prima dell’urto;
• la conservazione della quantità di moto di m nell’urto lungo la direzione ortogonale alla forza istantanea;
• la conservazione della quantità di moto in direzione orizzontale e dell’energia nella collisione tra M ed m;
• il moto parabolico di m con una data velocità verticale;
• il tempo impiegato da m per raggiungere la posizione finale.

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Re: Slitta e urto

Messaggio da CoNVeRGe. » 9 mar 2009, 23:31

pascal ha scritto: • la conservazione della quantità di moto di m nell’urto lungo la direzione ortogonale alla forza istantanea;
questo punto credo sia analogo a quello che ho scritto poco sopra e di cui chiedevo conferma ;)

il resto del procedimento è identico:

-sfruttando le conservazioni dell'energia e della quantità di moto orizzontale tra gli attimi prima e dopo l'urto ho ottenuto:

con
velocità della massa m un momento prima dell'impatto col punto P
componente orizzontale della velocità di m appena dopo l'urto
componente verticale della velocità di m appena dopo l'urto


-imponendo la caduta sul punto Q con moto parabolico:


qui son arrivato alla necessità di una relazione tra v_x e v_y o qualcosa di simile, ho applicato il procedimento scritto sopra, da cui ho ricavato la relazione

e ottenuto la soluzione.

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Re: Slitta e urto

Messaggio da Falco5x » 10 mar 2009, 10:51

Benissimo gente, i vostri risultati mi confortano molto.
Ecco la mia soluzione. Scusate se mi dilungo in spiegazioni, ma essere logorroico è la mia seconda natura (dopo quella di fisico dilettante).
Poiché i risultati coincidono, direi che abbiamo ragionato allo stesso modo.

Di seguito è rappresentata la relazione vettoriale tra le grandeze in gioco.

Immagine

Definizioni:
massa del corpo che impatta sulla slitta
velocità del corpo che impatta sulla slitta
massa della slitta
velocità della slitta
dislivello tra il punto P e il punto Q
dislivello tra il punto di partenza del corpo e il punto di impatto P
Pedice 0: grandezza prima dell’urto
Pedice 1: grandezza dopo l’urto
Pedice R: grandezza relativa al sistema “slitta”
Pedice X: vettore componente orizzontale
Pedice Y: vettore componente verticale

All’impatto un impulso orizzontale identico e di segno opposto interessa sia la slitta che il punto materiale. Essendo un urto, la forza istantanea tende a infinito e agisce per un tempo tendente a zero. Le velocità assunte dal corpo materiale e dalla slitta stanno nella relazione . La conservazione dell’energia impone poi .
Mettiamoci in un sistema di riferimento solidale con la slitta. Questo sistema risulta prima inerziale, poi accelerato (istante di impatto) e infine inerziale. Il calcolo della traiettoria è possibile farlo applicando le leggi della balistica al sistema inerziale successivo all’urto e utilizzando le velocità iniziali del punto materiale relative alla slitta e .
Imponendo la condizione di raggiungimento del punto Q, le velocità relative iniziali devono obbedire alla seguente relazione (ricavata utilizzando i principi della cinematica):



Per stabilire le velocità iniziali in funzione di , occorre fare delle considerazioni su cosa accade al momento dell’urto.
Prima dell’urto la slitta è ferma, quindi prima dell’urto la quantità di moto del corpo materiale relativa al sistema slitta è .
Al momento dell’urto il sistema diviene accelerato, e quindi il punto materiale appare soggetto a una “gravità” aggiuntiva orizzontale uguale e contraria all’accelerazione stessa. La quantità di moto di tale corpo dunque assume una variazione istantanea verso destra pari (in modulo) a , dove è la velocità di traslazione (verso sinistra) istantaneamente assunta dalla slitta. Inoltre sul corpo agisce anche un impulso normale alla superficie di impatto (a causa della mancanza d’attrito). Dunque alla quantità di moto iniziale si sommano queste due variazioni: una in senso normale al piano inclinato di impatto, l’altra in senso orizzontale (verso destra), chiamata in figura , che rappresenta il contributo dovuto al fatto che il sistema di riferimento è accelerato (anche se in questo caso l’accelerazione è di tipo impulsivo e conferisce variazioni di velocità istantanee). Il risultato complessivo è il vettore . Le sue componenti sono le grandezze da inserire nell’equazione balistica.
Il vettore (velocità assoluta del corpo) si ottiene dal (velocità del corpo relativa) sommando che è la velocità di trascinamento.
Inserendo il tutto nelle equazioni di conservazione della quantità di moto e dell’energia si ottengono le velocità iniziali cercate:



















Queste relazioni mostrano alcune caratteristiche prevedibili. Ad esempio quando il rapporto tende a zero, la velocità assoluta verticale del corpo tende a 0 mentre quella orizzontale tende a (rimbalzo orizzontale con slitta praticamente ferma perchè di massa molto grande rispetto al corpo). Viceversa quando il rapporto tende all’infinito (corpo con massa molto maggiore della slitta) accade l’inverso, e cioè il moto verticale del corpo appare indisturbato dalla presenza della slitta.
Inserendo dunque i valori delle componenti orizzontale e verticale della velocità relativa nell’equazione balistica e attribuendo alle masse il rapporto 2, come richiesto dall’esercizio, si ricava:









da cui la relazione cercata:


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Re: Slitta e urto

Messaggio da CoNVeRGe. » 10 mar 2009, 15:57

Falco5x ha scritto:
come l'hai ricavata questa ?

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Re: Slitta e urto

Messaggio da Falco5x » 10 mar 2009, 16:24

CoNVeRGe. ha scritto:
Falco5x ha scritto:
come l'hai ricavata questa ?
Il vettore ha un estremo in P e l'altro estremo sta sull'ipotenusa di un triangolo rettangolo isoscele con cateto di lunghezza

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Re: Slitta e urto

Messaggio da CoNVeRGe. » 10 mar 2009, 16:47

Falco5x ha scritto:
CoNVeRGe. ha scritto:
Falco5x ha scritto:
come l'hai ricavata questa ?
Il vettore ha un estremo in P e l'altro estremo sta sull'ipotenusa di un triangolo rettangolo isoscele con cateto di lunghezza
ah be, mica era così immediata :)

io invece l'ho ricavata come ho suggerito sopra:
-sulla massa agisce per un'istante una forza in direzione normale al piano
-le due componenti sono quindi unite dalla relazione

-questo implica:

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