Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

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Navi
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

Messaggio da Navi » 22 ago 2020, 19:00

Ora, vedi due astronavi di 50 metri ciascuna, che viaggiano sempre in fila indiana di m.l.u. a 0.9 C e distaccate di 10 metri. Tu (sulla Terra) apri gli occhi quando il centro (che corrisponde al punto centrale dello spazio vuoto) è distante 50 metri e 72 cm circa dalla pertica (ovviamente sto facendo discorso lineare di distanze apparenti: cioè unire idealmente spazio e pertica). E così (sempre dalla Terra), vedi la scena seguente: tutto il sistema (inteso come le due astronavi e il vuoto di 10 metri: insomma, come hai fatto con le navi dei ragazzini) è lungo 48 metri. Il centro del tutto (ossia lo spazio vuoto) lo vedi di metri 3,44 metri (per la precisione, il centro del sistema è il centro dello spazio vuoto: 1,71 cm dalla coda della prima, alias dal muso della seconda).
Stavolta, la coda della seconda nave (rientrando a far parte del sistema) è giudicata da te distante 21,8 dalla pertica. Insomma, due navi che fanno parte (con un po’ di spazio) di un sistema sono trattate e misurate come un sistema unico somigliando (mutatis mutandis) a una nave unica di dimensione pari alla somma delle due (l’unica aggiunta in più è l’intercapedine spaziale).
Ho detto bene?
Dunque, giudicherai tutto il sistema lungo 48 metri, di cui, 21,8 la prima nave, 21,8 la seconda 3,44 metri di vuoto e vedrai la coda della seconda nave a 21,8 cm dalla pertica.
Se è giusto, possiamo concludere.

Luca Milanese
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

Messaggio da Luca Milanese » 22 ago 2020, 19:28

Navi ha scritto: 22 ago 2020, 19:00 Ora, vedi due astronavi di 50 metri ciascuna, che viaggiano sempre in fila indiana di m.l.u. a 0.9 C e distaccate di 10 metri. Tu (sulla Terra) apri gli occhi quando il centro (che corrisponde al punto centrale dello spazio vuoto) è distante 50 metri e 72 cm circa dalla pertica (ovviamente sto facendo discorso lineare di distanze apparenti: cioè unire idealmente spazio e pertica).
Non mi è chiaro in quali sistemi siano state misurate queste lunghezze: 50 metri e 10 metri sono le lunghezze di un'astronave e dello spazio fra le due nel sistema solidale con le astronavi stesse, giusto? Lo stesso per i 50 metri e 72 cm circa: sono misurati nel sistema a Terra o in quello in volo?
Navi ha scritto: 22 ago 2020, 19:00 E così (sempre dalla Terra), vedi la scena seguente: tutto il sistema (inteso come le due astronavi e il vuoto di 10 metri: insomma, come hai fatto con le navi dei ragazzini) è lungo 48 metri.
Se la risposta alla prima delle due mie domande sopra è "sì", allora mi torna correttamente.
Navi ha scritto: 22 ago 2020, 19:00 Il centro del tutto (ossia lo spazio vuoto) lo vedi di metri 3,44 metri (per la precisione, il centro del sistema è il centro dello spazio vuoto: 1,71 cm dalla coda della prima, alias dal muso della seconda).
Sempre ammesso che "10 metri" si riferisca alla lunghezza propria della distanza fra astronavi, mi viene un valore diverso: . Similmente la distanza del centro dello spazio vuoto dalla coda della prima astronave risulterebbe di circa 2,18 metri.
Navi ha scritto: 22 ago 2020, 19:00 Stavolta, la coda della seconda nave (rientrando a far parte del sistema) è giudicata da te distante 21,8 dalla pertica.
Qui di nuovo non mi è chiaro in quale s.d.r. sia stata misurata questa distanza. Puoi dirmelo?
Navi ha scritto: 22 ago 2020, 19:00 Insomma, due navi che fanno parte (con un po’ di spazio) di un sistema sono trattate e misurate come un sistema unico somigliando (mutatis mutandis) a una nave unica di dimensione pari alla somma delle due (l’unica aggiunta in più è l’intercapedine spaziale).
Ho detto bene?
Sì.
Navi ha scritto: 22 ago 2020, 19:00 Dunque, giudicherai tutto il sistema lungo 48 metri, di cui, 21,8 la prima nave, 21,8 la seconda 3,44 metri di vuoto e vedrai la coda della seconda nave a 21,8 cm dalla pertica.
Se è giusto, possiamo concludere.
Rispondi alle domande in questo mio messaggio e ti scriverò se anche quest'ultimo passaggio mi torna o meno.
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Navi
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

Messaggio da Navi » 22 ago 2020, 19:55

Ti ringrazio per aver corretto quell'improvvido 3,44 T: avevo fatto il calcolo a memoria. Quanto al resto, quando parlo di te che osservi, do per scontato che lo fai dalla Terra, Non lo dico ogni volta, per non esser pedante. Quindi, ci siamo quasi. So che ora devo andar via, e se ne parla domani: vedrai che curiosità! Se hai da aggiungere qualcos'altro fallo pure, anche se a me il tutto mi pare ormai esaustivo:

1) RR primordiale: quella della contrazione reale della materia verificabile in ogni sistema (Lor e Fitz): respinta da entrambi.

2)RR iperclassica (Luca Milanese) contro fisica di Selleri, Iuele, Vespe, Tangherlini, ecc. (Ivan Russo).

Che bello!
Ciao.
Ivan

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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

Messaggio da Luca Milanese » 22 ago 2020, 20:57

Sicuro che, almeno dicendo "50 metri" e "10 metri" alle prime due righe del tuo precedente messaggio, non ti stessi riferendo al sistema di riferimento delle astronavi? In caso contrario avresti scritto che, entrambe le volte nel mio s.d.r., vedo ciascuna astronave lunga 50 metri e lunga 21,8 metri, che è contraddittorio. Pertanto nel seguito assumo che 50 metri e 10 metri siano le lunghezze a riposo, e non viste da me, di astronave e distanza fra navicelle.
In tal caso, un altro numero non mi torna: dici che io vedo la distanza fra pertica e centro dello spazio vuoto come uguale a 50,72 metri, pertanto la distanza tra coda dell'astronave dietro e pertica dovrebbe per me valere , e non come scrivi più avanti (per essere precisi scrivi una volta "21,8", senza unità di misura, e la seconda 21,8 cm, ma credo siano errori di battitura).

Non mi sembra di aver mai respinto la teoria della "contrazione reale della materia": anzi, ho scritto in uno dei messaggi precedenti, rispondendoti, che l'osservatore a Terra giudica gli atomi costituenti le due navicelle più vicini fra loro di come non li giudicherebbe se fosse in moto con l'astronave, e dunque sì, la materia si contrae secondo l'osservatore a Terra. Forse avevi in mente un altro significato delle parole "contrazione reale della materia"?
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

Messaggio da Navi » 23 ago 2020, 11:43

1) Sì 1 50 e 10 sono le misure proprie.


"Per te, quanto osservato diventa realtà, la quale si distingue da quella osservata dall'altro. Orbene di realtà oggettiva ,materiale, ve ne è una sola. Se tu viaggi a 999.0 e vedi in un sistema "fermo" un neonato emettere ogni respiro ogni 22 secondo, e non in 1 secondo, ciò, per te, significa che la reale respirazione è quella, oppure significa semplicemente che il bimbo se ne parte certamente? Del resto Fitzgerald fu criticato da tutti, proprio per la cantonata secondo cui la realtà fisica, mla materia, gli elettronie cc., si appiattiscono lungo la linea del moto. Gli fu detto: in una nave dove stanno 200 soldati, se questa diventa, ad alta velocità, cortissima (mettiamo, 1 metro, ), le pance dei soldati che fine fanno? E le loro teste? Ne loro giova punto l'esser rimasti spilungoni (realtà ortogonale invariante).

3) TI sei accorto che, circa la navi lunghe 21,8 metri (osservate da Terra), una volta sistemi la coda a 21,8 metri dalla pertica, ma altra volta sistemi a 21,8 metri il centro della nave (insomma, fiocco rosso). Ti dispiace rendermi edotto sul perché?









Luca, ti sei accorto che una volta dichiari che la nave di

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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

Messaggio da Luca Milanese » 23 ago 2020, 12:20

Navi ha scritto: 23 ago 2020, 11:43 "Per te, quanto osservato diventa realtà, la quale si distingue da quella osservata dall'altro. Orbene di realtà oggettiva ,materiale, ve ne è una sola. Se tu viaggi a 999.0 e vedi in un sistema "fermo" un neonato emettere ogni respiro ogni 22 secondo, e non in 1 secondo, ciò, per te, significa che la reale respirazione è quella, oppure significa semplicemente che il bimbo se ne parte certamente? Del resto Fitzgerald fu criticato da tutti, proprio per la cantonata secondo cui la realtà fisica, mla materia, gli elettronie cc., si appiattiscono lungo la linea del moto. Gli fu detto: in una nave dove stanno 200 soldati, se questa diventa, ad alta velocità, cortissima (mettiamo, 1 metro, ), le pance dei soldati che fine fanno? E le loro teste? Ne loro giova punto l'esser rimasti spilungoni (realtà ortogonale invariante).
Nel mio sistema di riferimento il bambino respira circa ogni 22 secondi e "non parte", perchè anche tutti gli altri suoi processi biologici risultano rallentati, così che facendo meno di 3 respiri al minuto riceve ugualmente tutto l'ossigeno necessario a lui per vivere.
Se una nave contiene 200 soldati in fila lungo la direzione del moto, e procede ad una qualunque velocità non nulla rispetto al mio s.d.r., allora vedrò nave e profilo di ciascun soldato contratti rispetto a come li vedrei se fossero fermi rispetto a me, e non c'è nulla di contraddittorio in questo.
Navi ha scritto: 23 ago 2020, 11:43 3) TI sei accorto che, circa la navi lunghe 21,8 metri (osservate da Terra), una volta sistemi la coda a 21,8 metri dalla pertica, ma altra volta sistemi a 21,8 metri il centro della nave (insomma, fiocco rosso). Ti dispiace rendermi edotto sul perché?
Sinceramente non riesco a trovare dove avrei scritto questo. Puoi dirmi in quale mio messaggio lo leggi?
Navi ha scritto: 23 ago 2020, 11:43 Luca, ti sei accorto che una volta dichiari che la nave di
Qui è rimasto tagliato un pezzo del messaggio?
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

Messaggio da Navi » 23 ago 2020, 13:01

ella città di Torino e a bordo di una astronave posta a una certa distanza d da Torino vi sono due macchinari identici, collegati a un orologio, che versano vino. L'astronave è ferma e il suo orologio è sincronizzato con quello di Torino. Entrambi i macchinari stanno, perciò, versando vino. All'istante t = 0 (uguale per entrambi gli orologi) viene dato l'ordine che dopo un certo tempo Δt il vino si trasformerà in acqua. Nello stesso istante t = 0, l'astronave parte per Torino con velocità v. Quali casi possono presentarsi al passaggio dell'astronave su Torino? Verserà vino o acqua? E cosa farà il macchinario di Torino?


No! i cicli circadiali, battiti del cuore, ecc. NON sono compatibili con le altissime velocità; accertato alla NASA (se vuoi, te lo faccio dire pure da Vincenzo Gallo)

Circa i mt. 10,9, va’ alla fine della terza pagina.

Inoltre ripropongo con tema domanda, che potrebbe essere decisivo.

Vari orologi perfettamente sincronizzati: uno a Torino, gli altri (tantissimi) riempiono montagne e cieli ( con aerostati ecc). A Torino c’è una fontana che, alle ore 12, verserà in favore dei turisti del vino buono. Una nave stellare parte da 0,6 C da una data località diretta a Torino; quando ha raggiunto la velocità 0.9. sincronizza il proprio orologio a uno dei tanti li’ (in giro). Passando sulla fontana di Torino, vede l’orologio della fontana dare le ore 11 e 58 minuti.

Secondo te, i turisti hanno bevuto acqua o vino?

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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

Messaggio da Navi » 23 ago 2020, 13:04

Lascia perdere le prime 5 righe: le avevo scritto di getto e dirette ad altra persona. Soni entrate per errore.


Il secondo è stato facilitato.

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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

Messaggio da Luca Milanese » 23 ago 2020, 15:02

Navi ha scritto: 23 ago 2020, 13:01 No! i cicli circadiali, battiti del cuore, ecc. NON sono compatibili con le altissime velocità; accertato alla NASA (se vuoi, te lo faccio dire pure da Vincenzo Gallo)
In questo momento io e te ci stiamo muovendo ad altissima velocità rispetto a un sistema di riferimento inerziale in moto con velocità rispetto alla Terra, eppure i miei battiti non ne stanno risentendo. Forse volevi dire "altissime accelerazioni"?
Navi ha scritto: 23 ago 2020, 13:01 Circa i mt. 10,9, va’ alla fine della terza pagina.
Alla fine della terza pagina trovo la mia risposta al tuo messaggio nel quale mi proponi 2 differenti situazioni, una in cui una nave lunga a riposo 100 metri viene da me vista lunga 43,6 metri, la sua coda essendo a 21,8 metri dalla pertica, l'altra in cui una nave lunga a riposo 50 metri viene da me vista linga 21,8 metri, la sua coda essendo a distanza 10,9 metri dalla pertica. Io non ho sistemato alcunchè.
Navi ha scritto: 23 ago 2020, 13:01 Inoltre ripropongo con tema domanda, che potrebbe essere decisivo.

Vari orologi perfettamente sincronizzati: uno a Torino, gli altri (tantissimi) riempiono montagne e cieli ( con aerostati ecc). A Torino c’è una fontana che, alle ore 12, verserà in favore dei turisti del vino buono. Una nave stellare parte da 0,6 C da una data località diretta a Torino; quando ha raggiunto la velocità 0.9. sincronizza il proprio orologio a uno dei tanti li’ (in giro). Passando sulla fontana di Torino, vede l’orologio della fontana dare le ore 11 e 58 minuti.

Secondo te, i turisti hanno bevuto acqua o vino?
Il dato sulla velocità iniziale di 0,6 c mi sembra irrilevante. Suppongo che in questo esperimento mi trovo sulla nave e che raggiunta la velocità di 0,9c rispetto a Terra essa venga mantenuta, giusto?
Inoltre dovresti dirmi a che ora avviene la messa in sincrono, altrimenti non posso risponderti.

Mi sembra che siamo andati avanti abbastanza con gli esempî, senza peraltro mai riuscire a concluderne uno. Potresti direttamente scrivere, chiaramente, cosa stai cercando di dimostrare/negare in questo thread? Almeno io, non sono riuscito a capirlo...
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Navi
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Re: Ventilata contrazione delle lunghezze in RR

Messaggio da Navi » 23 ago 2020, 18:37

L



Luca, se ho detto velocità , è proprio velocità. Che le accelerazioni siano da pendere con le molle, lo sanno tutti (compresi me e Gallo). Tanto che, sia Ciuffolina potrebbe addirittura morire con la partenza di Nuvolari. Figuriamoci con quella delle astronavi (mi pare che la spinta sia d 3 vole maggiore). NOn ci vuole il mago Otelma a spigarlo: no, no! Proprio velocità.


Luca, anziché andare per vari sentieri, mi permetto di proporre una via maestra; ti invio perciò il problema posto all'Università di Bari (io non sono un fisico). Se hai piacere, lo risolvi e vediamo: tal soluzione chiarisce almeno 3-4 aspetti della RR: e comunque chiarisce tutti quelli di cui stiamo discutendo.

Il fine della discussione è che tu sei legato alla RR classicissima"; io, a quella di Selleri, Chang, Tangherlini Iuele, Vespe, ecc., a dir dei quali la RR presenta punti che costituiscono un assoluto, un invariante, un oggettivo. Per esempio, l'invecchiamento di chi resta a terra rispetto a chi viaggia ad alte velocità è fatto oggettivo, e non dipendente dal confronto dopo accelerazioni (partenza, viaggio, ritorno). Insomma taluno pala addirittura di simultaneità assoluta. Ma se ne riparla.
Ecco l'argomento risolutivo: dopo la tua soluzione confrontiamo con i baresi.
Buona opera.
Ciao






A Torino vi è un laboratorio scientifico.

Una nave e nave e navetta sincronizzano contemporaneamente, passando proprio accanto a due orologi solidali con il laboratorio, le proprie rispettive sveglie, sulle ore 11 e 55 minuti. In quel momento, la nave (che muove a 0.5 C) si trova a 45milioni di Km dal laboratorio; la navetta viaggia a dire del pilota nella nave nella nave madre, alla velocità complessiva di 0.6 C, Stante la comp. Relativistica, si trova (sempre in quel momento) a 76.140.000 Km dal laboratorio, e dunque a 31.140.000 Km alle spalle del pilota della nave madre. Sempre per rendere ancor più chiaro l’esempio, immaginiamo che la linea orizzontale corrispondente alla marcia della navetta sia appena di 10 metri più in su rispetto alla testa del pilota della nave madre. Naturalmente, dopo l’attimo della sincronizzazione, ciascun orologio riprende il proprio passo in conformità delle rispettive velocità.

Il laboratorio si munisce di un’antenna di plastica (o cartone, ecc.) che si eleva verso l’altro (e che risulta ortogonale rispetto alla linea del moto di nave e navetta). Mettiamo, per facilità (ma non è importante), che sia alta 20 metri. L’antenna è munita di tre telecamere: una prossima alla sveglia del laboratorio; l’altra sulla perfetta linea orizzontale della sveglia della nave madre; la terza sulla perfetta linea orizzontale della sveglia della navetta.

Alle ore 12 precise del laboratorio, la nave madre giunge a toccare l’antenna (45.000.000 Km fratto 150.000 Km/s = 300 secondi terrestri). La correlativa telecamera (quella che è toccata dalla nave) scatta (un istante prima di “spirare”) una foto alla sveglia di detta nave (posizione oggettiva e reale delle lancette, numeri concreti): la foto ritrae che la sveglia della nave segna le ore 11, 59 minuti e 20 secondi (stante il Fattore 1.154, i 300 secondi sono, per la sveglia della nave, 260).
Contemporaneamente, il pilota della navetta tocca l’antenna e la terza telecamera, quella che sta sulla sua linea orizzontale (76.140.000 Km fratto 253.000 Km/s = 300 secondi terrestri): tale antenna fotografa la sveglia della navetta, la quale non può che segnare (materialmente, fisicamente) le ore 11, 57 minuti e 40 secondi (300/1.8754: Fattore correlativo a V = 0.846 C).
Per rendere ancor più chiaro il discorso (e per evitare fuorvianti querelle circa la “classica” relatività della simultaneità: verità scontata, ma qui stiamo introducendo altro), aggiungiamo che l’antenna del laboratorio si rompe solo se assorbe contemporaneamente l’energia cinetica scaricata dalla nave e dalla navetta insieme. Cosicché, nave e navetta rompono, proprio perché scaricano energia all’unisono, l’antenna (e anche questo è evento assoluto, oggettivo).
Mentre si sta rompendo l’antenna, e dunque mentre le sue tre sveglie scattano le fatidiche tre foto (ma importanti sono quelle a nave e navetta, giacché abbiamo dato per assodato che la sveglia del laboratorio segna le 12), anche una telecamera sita nella nave madre scatta una foto alla sveglia della navetta figlia (che in quel momento si trova a 10 metri sopra la sveglia della nave madre) . Ciò posto, la mia umile, sommessa, tenue domanda è: possiamo convenire sul fatto che anche tale foto ritrae le ore 11, 57 minuti e 40 secondi? La domanda mi pare semplicissima, scevra di bivalenze di sorta, monda di equivoci,

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