Scelta dell'università

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Alex90
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Re: Scelta dell'università

Messaggio da Alex90 » 5 mar 2010, 21:01

Io pensavo all'opinione del singolo, non mi ero certamente immaginato un campione statistico, che però potrebbe senza dubbio essere un'idea molto valida! Fare una cosa del genere al giorno d'oggi (con tutti i voti in rete) dovrebbe essere un gioco da ragazzi, io credo che semplicemente tralascino queste cose per evitare figure impietose (al compitino di Fisica I ad Aerospaziale c'erano 37 voti superiori o uguali a 12/30 e penso oltre il triplo minori di 12/30...non credo la facoltà farebbe un gran figurone con questi numeri...)

Stardust
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Re: Scelta dell'università

Messaggio da Stardust » 6 mar 2010, 15:48

Perdonate la mia ignoranza, ma come mai il disegno ad ingegneria è così complesso?
Ovviamente si lavora al computer, mica sui fogli come al liceo (che in quest'ambito è rimasto parecchio arretrato, a mio avviso).
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Alex90
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Re: Scelta dell'università

Messaggio da Alex90 » 6 mar 2010, 16:15

A Pisa e in poche altre facoltà italiane si fa ancora a mano all'inizio, poi ovviamente si usa il computer ma per quasi tutto il primo anno ci si diverte con squadre, matita, compasso, curvilinee e soprattutto gomma...

Pigkappa
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Re: Scelta dell'università

Messaggio da Pigkappa » 6 mar 2010, 23:43

Stardust ha scritto:Ovviamente si lavora al computer
Ti piacerebbe, vero? :P
Più o meno per tutto il primo anno lavorano a mano, sia gli ingegneri aerospaziali che quelli di edile-architettura. È un buon motivo per non fare ingegneria, dal mio punto di vista...
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Re: Scelta dell'università

Messaggio da Stardust » 7 mar 2010, 17:50

Più o meno per tutto il primo anno lavorano a mano, sia gli ingegneri aerospaziali che quelli di edile-architettura. È un buon motivo per non fare ingegneria, dal mio punto di vista...
Mi associo a questa valutazione, anche perchè non vedo il motivo per cui sia necessario usare strumenti ideati 2500 anni fa (o giù di lì) per creare i capolavori tecnologici del futuro.

Per quel che riguarda Fisica, c'è un bel po' di informatica e programmazione, non è vero?

Per la scelta dell'università, si consiglia qualche centro particolarmente rinomato (per caratteristiche reali e non frutto della fervida immaginazione di professori, rettori, etc.)?
Conta molto l'ambiente e la città in cui si va? E il tipo di accoglienza legato alla dimensione più o meno umana dell'ateneo e della città? Per esempio, non è rischioso stare in un corso con qualche centinaio, se non migliaio di iscritti, o si riesce ad emergere comunque dalla folla, se si hanno le capacità?
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Re: Scelta dell'università

Messaggio da Pigkappa » 7 mar 2010, 17:59

Stardust ha scritto:Mi associo a questa valutazione, anche perchè non vedo il motivo per cui sia necessario usare strumenti ideati 2500 anni fa (o giù di lì) per creare i capolavori tecnologici del futuro.
Prima di fare le cose al computer, saperle fare a mano potrebbe avere un senso. Inoltre i computer ci sono solo da una 30ina d'anni (o meno) per applicazioni professionali, prima di rivoluzionare del tutto un settore è bene prendere tempo. Io non mi metterei mai lì a fare disegni per un anno perchè non lo sopporto, ma ha senso che lo facciano, secondo me.

Stardust ha scritto:Per quel che riguarda Fisica, c'è un bel po' di informatica e programmazione, non è vero?
No, non è vero. A Pisa, nella triennale, c'è un esame di programmazione al 2° anno che dura un solo semestre e dà i fondamenti della programmazione in C, e poi c'è un esame facoltativo per il terz'anno che non fa quasi mai nessuno e che è più su algoritmi e strutture dati che sulla programmazione vera e propria. Alla specialistica non lo so, credo che ad Astrofisica facciano qualcos'altro, ma come ho già detto sopra, non si può fare Astrofisica a Pisa...

Stardust ha scritto:Per la scelta dell'università, si consiglia qualche centro particolarmente rinomato (per caratteristiche reali e non frutto della fervida immaginazione di professori, rettori, etc.)?
Beh, la Normale è particolarmente rinomata, direi.

Conta molto l'ambiente e la città in cui si va? E il tipo di accoglienza legato alla dimensione più o meno umana dell'ateneo e della città? Per esempio, non è rischioso stare in un corso con qualche centinaio, se non migliaio di iscritti, o si riesce ad emergere comunque dalla folla, se si hanno le capacità?
Cosa significano queste domande? L'ambiente e la città contano in base a quello che decidi tu, se ti piace una vita tranquilla probabilmente cerchi di non andare a studiare a Bagdad, magari.
"Emergere dalla folla" non so cosa significhi per te. Almeno qui, se riesci a passare gli esami in tempo sei già decisamente "emerso dalla folla", visto che alla fine del primo anno sono in pari sì e no il 15% degli studenti, e sarebbero di meno senza la Normale che attira i migliori da tutta Italia.
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Re: Scelta dell'università

Messaggio da Stardust » 7 mar 2010, 18:08

La cosa delude un po' le mie aspettative, credevo si usassero maggiormente simulazioni al computer, ma forse questo si fa più a livello di ricerca che all'università come "semplici" studenti.
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Re: Scelta dell'università

Messaggio da Pigkappa » 7 mar 2010, 18:16

Beh, finchè ancora non sai la fisica, c'è poco da simulare. Nei primi tre anni vengono già insegnate molte cose all'università di Pisa, poche delle quali sacrificabili... Per mettere più informatica bisognerebbe sacrificare qualcos'altro, e l'unica cosa che secondo me sarebbe da ridurre è laboratorio. Però non penso che i professori sarebbero d'accordo (più che altro perchè molti non sanno quanto è inutile quello che ci fanno fare in laboratorio).
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Re: Scelta dell'università

Messaggio da Stardust » 8 mar 2010, 15:50

Mi auguro che facciate qualcosa più interessante che misurare centinaia di chiodi (sebbene questa attività comporti certamente tutta una serie di quesiti anche
profondamente filosofici, su cui è meglio non indagare... :) ).
Nei laboratori quante ore passate mediamente? Alla Normale avete quelli unicamente "vostri"?
L'utilizzo di queste strutture è maggiore (o esclusivo) per i Normalisti
o bene o male anche i "non eletti" le frequentano abbastanza?
Come state messi in termini di strumenti? Sono sufficientemente ben tenuti e rinnovati?
(Potrebbero sembrare domande stupide, ma non si sa mai, vista la "rimodulazione" (è un eufemismo) delle risorse economiche recentemente stabilita.)
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Re: Scelta dell'università

Messaggio da Pigkappa » 8 mar 2010, 17:24

Al primo anno si va in laboratorio una volta alla settimana, restandoci circa 2 o 3 ore. A volte, diventano due volte alla settimana, ma è raro (un paio di volte, mi pare...). Poi però bisogna fare le relazioni a casa, e ci vuole un po', soprattutto quando bisogna reinventare tutti i dati per far venire qualcosa di sensato.

Al secondo anno ci si va due volte alla settimana, dalle 16 alle 18, ma non ci sono relazioni a casa.

Al terzo anno non so, ma credo sia simile al secondo.

Le esperienze non sono tutte insensate come la misura del 100 chiodi, ma non si va molto più lontano. Al primo anno spesso non tornano (l'indice di rifrazione dell'acqua non è venuto giusto a nessuno!), al secondo anno a volte le esperienze hanno senso, ma a lezione di laboratorio spiegano malissimo e uno va lì senza sapere neanche che senso ha quello che sta facendo, e lo capisce solo poco prima dell'esame (o anche durante l'esame, come nel mio caso, praticamente).


Le apparecchiature non sono poi così disastrate, gli oscilloscopi funzionano tutti e ce ne sono un numero adatto, tra cui alcuni nuovi, però in quasi tutte le esperienze cercano di organizzare cose per cui non serve niente di complicato (oscilloscopi a parte), perchè non ce l'hanno e se ce l'hanno non vogliono che si rompa (giustamente, perchè poi dovrebbero ricomprare...). Diciamo che non è questo il problema del laboratorio, si sforzano di usare le cose che ci sono e ci riescono abbastanza bene.


Alla Normale ci sono dei laboratori di Fisica e lo scorso anno ci han fatto fare un'esperienza in cui si usavano cose un po' più avanzate che in facoltà. Peccato che anche questa esperienza non tornasse per niente, e abbiamo dovuto inventare metà dei dati anche qui, ma ormai ci siamo abituati. L'importante è non farlo quando le cose diventano serie.
Se non sei normalista, non penso ti convenga fare il corso di laboratorio dei primi anni della SNS. Si tratta di una sola esperienza, è estremamente noioso (come tutti i laboratori), non impari quasi niente, non ti accetteranno i crediti da nessuna parte.
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