Bè, ovviamente nessuno pensa davvero a praticare queste vie, si tratta soltanto di risposte teoriche ad una domanda... (credo che quella che vogliono tastare in commissione sia più la capacità di analisi scientifica che la nostra (Falco5x non se ne abbia a male ) abilità "ingegneristica") anche perchè la stessa asserzione della sensibilità percettiva dell'orecchio umano con un valore numerico non ha senso... (dipende dalle condizioni dell'uditore e non è assoluta per ogni frequenza).Ratio ha scritto:Esattamente quello che intedevoPaolo90 ha scritto:ma per la percezione dell'orecchio conta solo , quindi l'effetto doppler applicato come dici tu non credo aiuti.
In ogni caso direi di lasciar perdere l'effetto Doppler che evidentemente è impraticabile... anche seguendo l'idea dell'ultimo post dovremmo far giungere il diapason alla velocità di , in cui
è la frequenza del diapason (2000 o 2001 Hz che sia),
è la frequenza da raggiungere (20000 o 20 Hz che sia),
e è la velocità del suono nel mezzo in cui avviene il tutto.
Se il mezzo fosse l'aria a 0°C avremmo per raggiungere i 20000 Hz.
L'unico modo per rendere il tutto più "ragionevole" sarebbe quello di abbassare la velocità del suono nel mezzo che è data da , in cui , essendo il modulo di compressibilità, dipende dalla pressione e quindi per l'equazione dei gas ideali dalla temperatura del gas. Per farla breve, dovremmo abbassare la temperatura dell'aria in cui si effettua la misurazione... che è anch'esso problematico
Anche nella mia ultima considerazione, pur tralasciando l'idea angosciante di due rotaie a cuscino d'aria su cui vengono sparati carrellini muniti di diapason a quasi 300 m/s contro un ascoltatore ( ), il momento della scomparsa di un suono rispetto all'altro, considerando quanto questo già sarà difficilmente udibile per l'alta frequenza, è inconcepibile che venga colto con la precisione tale da discernere tra i due strumenti...