Referendum nucleare
Re: Referendum nucleare
Scoop fresco (ma io già ne ero convinto): http://petrolio.blogosfere.it/2011/06/f ... ttori.html
Re: Referendum nucleare
Mi permetto di far notare che sebbene l'idea sia ammirevole il nucleare non riguarda solo fisici. Una commissione adeguata dovrebbe esser formata da fisici, medici, economisti. Forse altri. Diventa tutto più complicato.Pigkappa ha scritto:Io prenderei tutti i direttori dei corsi di laurea in fisica d'Italia, farei scegliere a ognuno di loro un docente o ricercatore esperto in materia, metterei insieme queste persone per fare una grande commissione ad hoc e li farei lavorare un anno per scegliere cosa fare.
Ultima modifica di Fedecart il 8 giu 2011, 14:57, modificato 1 volta in totale.
Re: Referendum nucleare
Cercavo di fare una cosa semplice; se si deve scegliere una categoria sola, penso siano i fisici i più adatti. Comunque la questione dovrebbe essere affrontata da una commissione scientifica che ne discute e non da tutti i cittadini.
"Per un laser, si passa da temperature positive a temperature negative non passando attraverso 0 K, ma passando attraverso l'infinito!" (cit.)
"Perché dovremmo pagare uno scienziato quando facciamo le migliori scarpe del mondo?" (cit.)
"Perché dovremmo pagare uno scienziato quando facciamo le migliori scarpe del mondo?" (cit.)
Re: Referendum nucleare
Scandalo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06 ... um/116770/
ho una rabbia che non potete immaginare , speriamo che Di Pietro ce la faccia...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06 ... um/116770/
ho una rabbia che non potete immaginare , speriamo che Di Pietro ce la faccia...
Re: Referendum nucleare
Visto che mi sono dovuto sorbire un intero corso quest'anno sull'argomento (all'estero ci tengono all'educazione allo sviluppo sostenibile) vi riporto il mio parere. Finora quello che ho visto è enorme disinformazione da entrambe le parti: da una parte i politici e gli pseudoesperti che parlano di quanto sia buono il nucleare, e dall'altra gli slogan di Greenpeace e le scenette con tutta la gente morta per esempio, cose veramente allucinanti. Quello che manca però è un vero piano energetico, in UK per esempio hanno ben chiaro quale sia il fabbisogno energetico e come dividere la produzione tra le varie fonti, mentre in Italia la cosa sembra un po' fatta allo sbando. Quindi riassumo in alcuni punti:
1) L'energia che consumiamo deve venire da qualche parte, per cui o la si produce o la si importa. Senza una precisa analisi dei bisogni e delle possibilità produttive è impossibile dire se il nucleare sia indispensabile o no
2) I costi di una centrale nucleare, tra finanziamento, costruzione, mantenimento e smantellamento, sono enormi, più alti delle centrali a combustibili fossili, al punto che in Europa l'unico stato che ha ancora centrali in costruzione è la Finlandia che ha fatto un complesso in grado di abbattere i costi con economie di scala. L'Inghilterra ha rinunciato alla costruzione di nuove centrali proprio per gli enormi costi.
3) Le scorie radioattive tanto temute in verità sono un problema che ha già una soluzione: la quantità di scorie di alto livello, il vero problema dell'energia nucleare, è limitata, e ponendole in cavità geologiche possono rimanere quelle migliaia di anni che servono fino al decadimento senza nuocere a nessuno. Dal punto di vista scientifico questa soluzione è abbastanza sicura ed applicabile, se poi lo sia anche sotto l'aspetto sociale non si sa.
4) L'uranio non è rinnovabile è vero, ma le riserve di uranio sono sufficienti per almeno un secolo secondo le stime. Inoltre, l'uranio si trova pure nel mare, e in futuro potrebbero trovare il modo di estrarlo in modo efficiente. Infine, il torio potrebbe diventare una valida alternativa all'uranio, e se ciò avvenisse l'energia nucleare potrebbe essere definita sostenibile a tutti gli effetti.
5) Le rinnovabili in questo momento hanno due grossi problemi: richiedono molto spazio per produrre una quantità di energia decente, e hanno fluttuazioni nella produzione. L'impatto non è così lieve come potreste pensare, non a caso nessuno vorrebbe un mulino a vento vicino a casa.
Quindi alla fine la penso come Pigkappa, lasciare al popolo decidere sull'argomento è come mandare uno sbandato a dirigere un'operazione militare: qui ci vuole conoscenza tecnica e competenza.
1) L'energia che consumiamo deve venire da qualche parte, per cui o la si produce o la si importa. Senza una precisa analisi dei bisogni e delle possibilità produttive è impossibile dire se il nucleare sia indispensabile o no
2) I costi di una centrale nucleare, tra finanziamento, costruzione, mantenimento e smantellamento, sono enormi, più alti delle centrali a combustibili fossili, al punto che in Europa l'unico stato che ha ancora centrali in costruzione è la Finlandia che ha fatto un complesso in grado di abbattere i costi con economie di scala. L'Inghilterra ha rinunciato alla costruzione di nuove centrali proprio per gli enormi costi.
3) Le scorie radioattive tanto temute in verità sono un problema che ha già una soluzione: la quantità di scorie di alto livello, il vero problema dell'energia nucleare, è limitata, e ponendole in cavità geologiche possono rimanere quelle migliaia di anni che servono fino al decadimento senza nuocere a nessuno. Dal punto di vista scientifico questa soluzione è abbastanza sicura ed applicabile, se poi lo sia anche sotto l'aspetto sociale non si sa.
4) L'uranio non è rinnovabile è vero, ma le riserve di uranio sono sufficienti per almeno un secolo secondo le stime. Inoltre, l'uranio si trova pure nel mare, e in futuro potrebbero trovare il modo di estrarlo in modo efficiente. Infine, il torio potrebbe diventare una valida alternativa all'uranio, e se ciò avvenisse l'energia nucleare potrebbe essere definita sostenibile a tutti gli effetti.
5) Le rinnovabili in questo momento hanno due grossi problemi: richiedono molto spazio per produrre una quantità di energia decente, e hanno fluttuazioni nella produzione. L'impatto non è così lieve come potreste pensare, non a caso nessuno vorrebbe un mulino a vento vicino a casa.
Quindi alla fine la penso come Pigkappa, lasciare al popolo decidere sull'argomento è come mandare uno sbandato a dirigere un'operazione militare: qui ci vuole conoscenza tecnica e competenza.
Re: Referendum nucleare
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06 ... to/117049/
Sono già 30 i dipartimenti in stato di emergenza e 44 gli impianti nucleari che, a prescindere dalla loro “generazione”, vedono la possibilità di dover razionare l’elettricità prodotta. Secondo un dossier dell’Osservatorio nucleare francese, un “organismo indipendente di controllo dell’industria atomica”, in 22 di questi l’acqua che serve a raffreddare gli impianti è già ora appena sufficiente: “La Loira è completamente a secco e il raffreddamento dei reattori delle centrali di Belleville, Dampierre, Saint-Laurent e Chinon potrebbe essere compromesso”, afferma Stephane Lhomme, ambientalista e presidente dell’associazione
[...]
Quasi un terzo dei dipartimenti francesi sta fronteggiando l’emergenza siccità, ma ciò che maggiormente preoccupa è infatti che, se la scarsità idrica continuerà, 44 dei 58 reattori situati lungo i fiumi d’oltralpe potrebbero dover interrompere la loro attività. Le norme nazionali impongono infatti di rispettare standard che non alterino gli ecosistemi fluviali. [...]
Fondamentale anche la questione delle temperature dell’acqua rigettata nei fiumi dopo aver raffreddato gli impianti: le centrali sono obbligate a non superare i 28 gradi. Se questa temperatura viene raggiunta, infatti, la centrale deve ridurre o addirittura arrestare la sua attività.
[...]
La dipendenza dalla Germania per far fronte ai picchi di richiesta non è più un segreto. Nonostante la leggenda voglia la Francia come esportatrice di elettricità in tutta Europa, infatti, l’Osservatorio nucleare ha rivelato sempre nel suo rapporto che “è la Francia ad essere importatrice netta di elettricità dalla Germania”. Un fenomeno che continua ininterrottamente dal 2004, ma che ora non potrà più verificarsi. La scelta di Berlino di abbandonare l’atomo, infatti, sia adesso che durante il prossimo inverno (durante il quale si verificheranno i soliti picchi di consumo dovuti alla “politica assurda del riscaldamento elettrico”), per l’associazione di Stephane Lhomme non potrà più portare la Germania a “salvare la Francia nucleare”.
Re: Referendum nucleare
Ecco un'intervista a Carlo Rubbia.Pigkappa ha scritto:Cercavo di fare una cosa semplice; se si deve scegliere una categoria sola, penso siano i fisici i più adatti.
Re: Referendum nucleare
e infatti gli acquedotti, dighe, ... sono progettati da fisici esperti in fluidodinamica
un fisico puo' conoscere come avviene il processo, ma il suo uso industriale e' altra cosa
http://www.youtube.com/watch?v=AivLmyn9ePc
un fisico puo' conoscere come avviene il processo, ma il suo uso industriale e' altra cosa
http://www.youtube.com/watch?v=AivLmyn9ePc
Re: Referendum nucleare
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/ ... -17463456/
direi un'opinione abbastanza autorevoleDopo una laurea in Radiochimica presso l'Università di Roma e successivo Corso di Perfezionamento in Fisica e Chimica Nucleare, ho lavorato presso i laboratori di ricerca del plutonio di Fontenay-aux-Roses (Francia) nelle ricerche e tecniche del plutonio per l'impianto di riprocessamento del combustibile nucleare di La Hague. Ritornato in Italia ho partecipato, nei laboratori di ricerca della Casaccia (CNEN, ora ENEA), alla messa a punto degli impianti di separazione del plutonio di Saluggia e successivamente allo studio dei siti nucleari in vista della costruzione di centrali di energia nucleare. Dal 1982 sono stato distaccato dal CNEN presso l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) di Vienna dove mi sono occupato prevalentemente di salvaguardie nucleari, in particolare per i reattori nucleari di potenza e di ricerca nel mondo. Per 22 anni ho avuto la possibilità di visitare ed ispezionare una sessantina di reattori in tre continenti, in particolare in Giappone ed in particolare proprio Fukushima.